In memoria di Erasmo

Messaggi ricevuti da colleghi ed amici di Erasmo Recami nell’immediatezza della triste notizia


 

Avevo letto un saggio di Erasmo sulla relatività estesa ai tachioni in un grande volume celebrativo della relatività. Così, quando, a 24 anni, nel 1983, subii una grave ingiustizia alla SISSA di Trieste dove avevo iniziato un dottorato, e avevo deciso di lasciare la fisica e comunque di tornare a casa in Sicilia, decisi di fare un ultimo tentativo: contattai Erasmo, allora a Catania. Mi accolse con grande calore umano: per me fu una folgorazione, che mi ridiede fiducia e mi fece continuare a lavorare in fisica. Parlammo per 8 ore di seguito, spaziando su tutto: relatività, cosmologia, quanti, tachioni, Majorana, Sciascia, Pirandello. Era incredibile per me, ma avevo incontrato finalmente una persona vera, una passione vera per la fisica al di là delle gerarchie accademiche. Mi invitò così a lavorare per il suo gruppo e per 5 anni, fino al 1988 andai a lavorare con lui viaggiando da Messina a Catania. Erasmo mi diede subito da studiare i manoscritti di Ettore Majorana: così mi portò a coniugare le mie ricerche di fisica teorica delle particelle con la storia della fisica. E nel 1984 decidemmo di creare l’unità di Catania del gruppo GNSF del CNR, e mi mandò al congresso di Roma a presentare la domanda di adesione. In quegli anni, mi fece capire concretamente perché Jay Orear aveva scritto che “la fisica è quello che fanno i fisici la notte tardi”: ho passato molte notti a lavorare con lui nell’istituto di fisica allora in Corso Italia 57, a parlare di come è fatto il mondo, a criticare le teorie fisiche tradizionali e di storia della fisica, a fare calcoli per nuove teorie. Al di là della stanchezza fisica per chi non aveva come lui l’abitudine di recuperare il sonno la mattina, fu un’esperienza entusiasmante e straordinaria. Per Erasmo la fisica era parte integrante di una cultura totale, che spaziava dalla preistoria alla numismatica, dall’archeologia alla paleontologia e alla letteratura. A Erasmo devo veramente molto: non solo il non avere lasciato la fisica e l’avere iniziato a lavorare in storia della fisica e in particolare sugli inediti di Majorana, sugli strumenti e sui libri antichi dispersi negli istituti, e non solo il lavorare la notte, ma anche il metodo, “folle” per gli altri, di non trascurare nessuna idea, nessuna prospettiva teorica, di tenere conto di tutte le spiegazioni possibili. Faceva fotocopia di tutti gli articoli più interessanti, più strani ed eterodossi che conservava in un immenso archivio, e ancora oggi, pure io, continuo così. Quando Erasmo decise di tornare a lavorare nella sua Lombardia, a Bergamo, la frequenza dei nostri incontri si diradò, ma restammo sempre in contatto. E la vita, poi, mi regalò di ritrovarlo, anche con Giovanni Salesi, quando nel 2002 andai anch’io a lavorare a Bergamo: mi donò di ritrovare immutata la sua amicizia sincera, il dialogo incessante, anche fuori orario, in telefonate interminabili, la sua gentilezza d’animo, la sua signorilità, la sua generosità, la sua grande umanità. E ci siamo scritti fino a qualche giorno fa. Grazie per tutto, Erasmo, ancora continueremo a imparare da te, ancora ci ritroveremo!!!

 

Enrico Giannetto

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Grazie a Salvatore abbiamo tanti bei ricordi dell’eclettico e vulcanico Erasmo. E in tema di ricordi non posso dimenticare la proposta che gli feci a Como, in uno dei tanti convegni SISFA, di rendere accessibile a tutti il materiale che aveva raccolto su Majorana, donandolo alla SIF perché ne valorizzasse il contenuto. Per varie ragioni non se ne fece nulla. Ma ricordo bene il suo ingenuo entusiasmo per l’apprezzamento che il suo impegno riscuoteva. Potrebbe essere l’occasione perché la SISFA, analogamente a quanto sta facendo per Salvo D’Agostino, si faccia carico della gestione e valorizzazione dell’archivio Majorana. Ho un altro ricordo, questa volta molto recente, quando ho avuto uno scambio di messaggi con lui pochi mesi fa. Ero molto dubbioso se pubblicare un lavoro su Leonardo e Galilei che avevo nel cassetto da almeno un paio di decadi. E gli chiesi un parere, inviando un sunto del lavoro a lui che mi aveva inviato il suo articolo di parecchi anni prima su Leonardo. La sua risposta fu lapidaria: “Il tuo articolo è interessante…! Please, go on!…”. Ho seguito il suo consiglio. Erasmo ha saputo contemperare il suo impegno di fisico con quello di storico. Aveva una conoscenza nello stesso tempo dettagliata e generale degli argomenti che trattava. É un peccato che non si possa più discutere con lui.

 

Pasquale Tucci

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Notizia che non avrei mai voluto sentire. Sono stato in stretto contatto con lui nel corso dell’ultimo anno e mi sono sentito per telefono fino al 21 di Giugno 2021. Perdiamo un grande scienziato e soprattutto un uomo di immensa onestà intellettuale. Ogni altra parola è superflua, l’ho avuto come insegnate a Catania e da lui ho appreso un’infinità di cose. L’ultimo suo articolo in italiano (di qualche mese fa, pubblicato sui Quaderni della SIF) fu dedicato a Leonardo da Vinci e sono contento che in quell’occasione gli ho potuto dare una mano per superare molti dei limiti riguardanti la lettura di vecchi files informatici e cartacei. Tristezza infinita.

 

Angelo Pagano

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Sono affranto. Erasmo mi scriveva regolarmente, l’ultima volta in giugno. Ci siamo anche sentiti telefonicamente e mi aveva promesso di regalare tutti i suoi archivi su Majorana all’Università di Catania. Eravamo rimasti di aspettare la fine di questa terribile pandemia e il suo primo viaggio in Italia. Pur se lontano da molto tempo ha lasciato un segno indelebile nella nostra Università. Va via un pezzo di storia. Dobbiamo assolutamente ricordarlo come merita.

 

Francesco Priolo, Rettore dell’Università di Catania

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L’ultimo punto va preso in debita considerazione. Ho sempre ammirato la sua inarrestabile voglia di capire, in ogni disciplina. E’ una eredità importante per tutti noi, che va preservata e ampliata. Nella mail ai colleghi dei LNS ho ricordato Erasmo come uno degli enciclopedici; ricordarne la vastità degli interessi scientifici e l’originalità con un evento nel prossimo futuro, così come Francesco propone, è un dovere nei confronti delle nuove generazioni, che sempre più vengono portate all’eccessiva specializzazione. Parliamone.

 

Santo GamminoDirettore dei Laboratori Nazionali del Sud

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Sono affranto. Un grande uomo un grande scienziato ci ha lasciato.

 

Giacomo Cuttone

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Mi è rimbalzata la notizia della scomparsa di Erasmo, e ti sarei grato se volessi trasmettere il mio personale cordoglio alla famiglia. Non ho mai lavorato direttamente con lui, ma l’ho incontrato diverse volte, stranamente quasi sempre fuori Catania, e anch’io (credo come tanti) non ho pututo sottrarmi al fascino della sua curiosità scientifica. Molti anni fa, quando ci fu la poi rivelatasi falsa notizia della rivelazione di particelle superluminali da parte di OPERA organizzammo un evento divulgativo alle Ciminiere, e lo invitammo a raccontarci di questo suo antico interesse. Credo che il suo entusiasmo e le sue vedute sempre originali, spesso iconoclaste, non mancheranno solo a me.

 

Vincenzo Antonuccio-Delogu

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Va via un pezzo di storia della Fisica in tutti i sensi del termine. Immagino lui fosse in Brasile.

 

Alessia Tricomi, Direttrice Sezione INFN di Catania

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In gioventù si è dedicato, quasi come hobby, alle scienze naturali (con pubblicazioni che vanno dai ghiacciai della Val di Rabbi ai fenomeni crionivali in Val di Sole), concentrandosi poi sulla preistoria della Sicilia ove, ad esempio, rinvenne per primo il Paleolitico Inferiore della Sicilia Orientale; mentre sulle Madonie, a 1500 m s.l.m., ritrovò materiale litico scheggiato riferibile all’Uluzziano (parte inferiore del paleolitico superiore). Numerose scoperte furono fatte anche relativamente al Neolitico (e riferibili a ceramica Stentinelliana, alla facies di Vallelunga, allo Stile di Diana, e così via). Durante il periodo di docenza a Catania pubblicò vari articoli in tale settore, ad esempio su “Sicilia Archeologica” e sul Notiziario della Rivista dell’Istituto di Scienze Preistoriche e Protostoriche di Firenze.

 

Camillo Bella

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Negli ultimi anni ho avuto la fortuna di dialogare con Lui diverse volte via posta elettronica. Dispensava, con gioia, i Suoi lavori pubblicati in tanti anni di duro lavoro, raccontava gustosi aneddoti, proferiva acute osservazioni scientifiche. Pazientemente mi ascoltava (che meraviglia!) e aveva sempre generose parole per me “pigmeo”. Viaggiava con un’erudizione d’altri tempi. Erasmo è stato, per chi l’ha conosciuto, un Esempio di Scienziato brillante, modesto nei toni ma profondo nei contenuti, tanto da forgiare, con talento, una folta schiera di giovani ricercatori. Era anche un uomo profondamente buono con una carica di umanità avvincente e una capacità di condividere il proprio immenso bagaglio culturale davvero disarmante. Ciao Erasmo, ci mancherai tanto.

 

Roberto Mantovani

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Caro Salvatore, purtroppo ho saputo di questa bruttissima notizia poco fa; pur avendolo conosciuto molto poco mi è dispiaciuto moltissimo e subito ho pensato a te sapendo del rapporto di amicizia che vi legava. Non ho parole.

 

Paolo Mastroserio

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Caro Salvatore, ieri ho appreso della scomparsa di Erasmo. Ora ho letto la tua bellissima intervista; grazie per quanto hai scritto. Mi sono immaginata il paradosso dei gemelli spiegati da lui e mi sarebbe piaciuto tanto poterlo ascoltare. Io onestamente ne ho sempre sentito parlare da Giovanni e poi l’ho conosciuto in quei terribili giorni… e porto nel cuore la sua attenzione e “cura” nel ricordare Giovanni e nel volerne riportare personalmente in Sicilia le ceneri. Da allora ogni tanto ci sentivamo per un saluto, sapere come si stava e recentemente mi aveva mandato auguri per i miei 40 e congratulazioni per il piccolo Sebastiano.
Mi dispiace moltissimo per la sua scomparsa.

 

Chiara Baldassari, ex studentessa e collaboratrice di Giovanni Salesi a Bergamo

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Mi unisco anch’io ai Colleghi che hanno voluto ricordare Erasmo, con un paio di ricordi personali.
Il primo. Ero stato da poco eletto presidente del nostro Gruppo di storia della fisica e gli lanciai l’idea di organizzare un’iniziativa ad Erice, presso il Centro di Cultura scientifica “Ettore Majorana”, per studiare e analizzare l’opera del nostro geniale fisico teorico proprio nel Centro a lui dedicato. Accettò immediatamente e con grande entusiasmo. Riuscimmo a stabilire un primo panel di possibili Relatori. Tutti scelti in campo internazionale e di altissimo livello. Poi l’Iniziativa incontrò alcune difficoltà e non si realizzò. Il ricordo di quei contatti avuti con lui è, però, ancora profondamente impresso nella mia mente. Come secondo ricordo, desidero parteciparvi uno degli ultimi scambi di e-mail avuto con lui. Porta la data del 10 Gennaio 2021. Eccolo, è una testimonianza del suo modo affettuoso di riferirsi a tutti noi: “Caro Giorgio, GRAZIE… Un abbraccio a te!!!”. Il mio messaggio era “Grazie Caro Erasmo, Come stai ??? Qui la situazione è sempre più difficile e il peggio forse sta per arrivare, nonostante i vaccini…Un grosso abbraccio da Giorgio”. Mi mancherà molto. Anzi sono profondamente convinto che la sua scomparsa costituisca una perdita oggettiva e irreparabile per tutti noi.

 

Giorgio Dragoni

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