La camera a nebbia di Padova, tra fallimenti e successi
Sofia Talas - Università di Padova
Negli anni 1934-37, Bruno Rossi progetta e fa costruire il nuovo Istituto di Fisica di Padova, riccamente dotato di laboratori e strumenti per ricerche di punta. Nel 1938, Rossi è però costretto a lasciare l’Italia a causa delle leggi fasciste sulla razza mentre poco dopo, a Padova, le ricerche si fermano quasi del tutto a causa della guerra.
In questo seminario, esamineremo uno degli strumenti voluti da Rossi a Padova, una camera a nebbia, che Rossi non ebbe tempo di usare. La camera fu poi impiegata dai fisici di Padova dopo la guerra, per ricerche sui raggi cosmici, senza però fornire risultati di particolare rilievo.
L’analisi della biografia di questo apparecchio ci permetterà innanzitutto di esaminare alcune problematiche che caratterizzano le fonti primarie quando si studia la fisica del XX secolo. Discuteremo inoltre di come può essere visto oggi un oggetto come la camera a nebbia di Padova. Usata quando era ormai obsoleta, è semplicemente un fallimento dal punto di vista scientifico? Rappresenta quindi oggigiorno solamente un’icona legata al nome di Bruno Rossi, o è invecepossibile far emergere altri modi di considerare questo strumento?