25 Maggio 2022
16:00 - 17:00

Musei e scienza in Italia: Storia e prospettive

Elena Canadelli - Università di Padova

Luoghi di ricerca intorno ai quali si raccolgono comunità di scienziati, di memoria e conservazione di tradizioni storico-scientifiche sublimate in collezioni, di divulgazione per un pubblico sempre più ampio, i musei scientifici italiani, tra loro molto diversi per collocazione temporale, tipologia e appartenenza istituzionale, raccontano una delle tante facce dell’atteggiamento dell’Italia postunitaria nei confronti della cultura scientifica e della politica della scienza. La loro storia restituisce l’immagine di uno Stato caratterizzato da un radicato policentrismo collezionistico, con alle spalle un’eredità gloriosa e ingombrante allo stesso tempo, e da un ritardo, anche legislativo, del riconoscimento del valore culturale del patrimonio scientifico. Negli anni cambiano le priorità, gli scopi, le strategie espositive e comunicative, le richieste della società italiana e il modo di guardare, organizzare e valorizzare, in un determinato spazio architettonico, le vestigia dei regni della natura, i resti etnografici di civiltà «altre», le tracce materiche lasciate dietro di sé dalla scienza, dalla tecnica e dall’industria, i concetti e le teorie scientifiche. Il seminario presenterà i momenti salienti di questa storia, dalla seconda metà dell’Ottocento fino a oggi.

2 Maggio 2022
16:00 - 17:00

La camera a nebbia di Padova, tra fallimenti e successi

Sofia Talas - Università di Padova

Negli anni 1934-37, Bruno Rossi progetta e fa costruire il nuovo Istituto di Fisica di Padova, riccamente dotato di laboratori e strumenti per ricerche di punta. Nel 1938, Rossi è però costretto a lasciare l’Italia a causa delle leggi fasciste sulla razza mentre poco dopo, a Padova, le ricerche si fermano quasi del tutto a causa della guerra.

In questo seminario, esamineremo uno degli strumenti voluti da Rossi a Padova, una camera a nebbia, che Rossi non ebbe tempo di usare. La camera fu poi impiegata dai fisici di Padova dopo la guerra, per ricerche sui raggi cosmici, senza però fornire risultati di particolare rilievo.

L’analisi della biografia di questo apparecchio ci permetterà innanzitutto di esaminare alcune problematiche che caratterizzano le fonti primarie quando si studia la fisica del XX secolo. Discuteremo inoltre di come può essere visto oggi un oggetto come la camera a nebbia di Padova. Usata quando era ormai obsoleta, è semplicemente un fallimento dal punto di vista scientifico? Rappresenta quindi oggigiorno solamente un’icona legata al nome di Bruno Rossi, o è invecepossibile far emergere altri modi di considerare questo strumento?

4 Aprile 2022
16:00 - 17:00

Un ambiente creativo : il Regio Istituto di Fisica di via Panisperna tra scienza, politica e istituzioni

Miriam Focaccia - Centro Ricerche Enrico Fermi di Roma

Inaugurato nel 1881, il Regio Istituto di Fisica di Roma venne espressamente concepito per ospitare una nuova scuola pratica di fisica. L’idea era frutto della mente di Pietro Blaserna, fondatore e primo direttore dell’Istituto. Blaserna era un fisico tipicamente ottocentesco, ma con idee decisamente innovative rispetto all’organizzazione dell’insegnamento della disciplina e al rapporto con gli studenti. La novità non era di poco conto.

Fu poi sotto la direzione di Orso Mario Corbino, vero e proprio ‘manager della ricerca’, che la scuola di fisica romana raggiunse i suoi successi scientifici più esaltanti, grazie alla leadership scientifica di Enrico Fermi. Con un’attenzione particolare al contesto politico e istituzionale, si ripercorre la storia di un luogo e dei suoi protagonisti; con un accenno altresì alla presenza femminile in questa nuova ‘casa della fisica’ progettata e costruita da Blaserna.

Un luogo che, dalla fine del 2019, è tornato alla sua originaria funzione scientifica, come sede del Museo Storico della Fisica e Centro Studi e Ricerche ‘Enrico Fermi’.

23 Febbraio 2022
16:00 - 17:00

Simulazione molecolare, una nuova frontiera computazionale della fisica teorica: una ricostruzione storica

Giovanni Ciccotti, Gianni Battimelli - Università di Roma La Sapienza

La potenza computazionale dei moderni computer si è sviluppata molto rapidamente, crescendo di diciotto ordini di grandezza in poco più di 70 anni e rendendo possibile la rivoluzione tecnologica che caratterizza il nostro tempo. Tuttavia, ancora poco noti sono i profondi cambiamenti che tali sviluppi hanno comportato nell'ambito dei fondamenti della Fisica Teorica, con particolare riguardo al settore che studia i sistemi composti da un gran numero di molecole - la Meccanica Statistica e la Simulazione Molecolare. In questo seminario verrà presentato il nuovo approccio basato sulla simulazione molecolare, il suo significato epistemologico, e si fornirà una ricostruzione storica dei cambiamenti da esso indotti nella fisica teorica.

26 Gennaio 2022
16:00 - 17:00

Angelo Secchi, gesuita e scienziato

Ileana Chinnici - INAF-Osservatorio Astronomico di Palermo

Il seminario presenterà l'interessante figura di Angelo Secchi (1818-1878), considerato uno dei padri dell'astrofisica moderna, pioniere nell'utilizzo di tecniche innovative per il suo tempo, come la fotografia e la spettroscopia. Gesuita dalla personalità brillante e aperta, Secchi rappresentò un'eccellenza della scienza italiana del XIX secolo: i suoi molteplici contributi, in diverse discipline scientifiche, hanno lasciato il segno nella storia delle rispettive scienze. Pienamente uomo del suo tempo, ha vissuto le contraddizioni della sua epoca, segnato in prima persona dagli scontri politici ed ideologici che hanno contraddistinto il Risorgimento italiano.

22 Dicembre 2021
16:00 - 17:00

Variazioni su uno strumento. Melloni, Palmieri e la scienza napoletana

Lucia De Frenza - Università di Bari “Aldo Moro”, Seminario di Storia della Scienza

Viene prima lo strumento o la teoria che lo descrive? Può l’uso riservato ad un apparecchio determinarne il successo, senza che se ne comprenda a pieno il funzionamento? Questi interrogativi pone la storia dell’elettrometro a induzione, progettato da Macedonio Melloni a Napoli nel 1854 e (re)inventato da Luigi Palmieri, quasi dieci anni dopo, per essere utilizzato nelle sue indagini di meteorologia elettrica e diffuso in decine di osservatori in Italia. Dopo altri dieci anni, nel 1866, i matematici napoletani non avevano ancora trovato un accordo su che cosa misurasse. Dietro la storia di questo strumento trascorre in parallelo quella generale della scienza napoletana, attraverso l’attività delle istituzioni che l’hanno rappresentata e degli autori che l’hanno interpretata. Al terzo livello di prospettiva vi è poi la riflessione sull’interpretazione dell’azione della carica elettrica, che accompagnò lo sviluppo delle ricerche di elettrostatica dopo l’esposizione della teoria del campo di Michael Faraday.

17 Novembre 2021
00:00 - 00:00

Galileo costruttore di cannocchiali

Franco Salvatore Giudice - Università di Bergamo

Subito dopo la pubblicazione del Sidereus nuncius (1610), una delle critiche più ricorrenti fu che Galileo non possedesse un’adeguata teoria dello strumento che lo stava rendendo celebre in tutto il mondo. Ma era davvero necessario avere una solida e coerente teoria delle lenti per costruire un buon cannocchiale? E il fatto che Galileo, nonostante le dichiarazioni e le promesse, non produsse mai una teoria matematica dello strumento, significa forse che non ne comprendesse il funzionamento o che fosse del tutto privo di competenze ottiche? Intorno a queste domande si è sviluppata una letteratura sterminata, alimentando un dibattito che non accenna a diminuire. Eppure, una serie di particolari, finora ignorati o trascurati, permette di raccontare una storia per molti aspetti inedita, che getta una luce inattesa sul lavoro di Galileo come costruttore di lenti e ci dice qualcosa in più sui primi avvistamenti dei satelliti di Giove. È attraverso queste preziose testimonianze che proverò a seguire la nuova attività che Galileo intraprese nell’autunno del 1609, quella appunto di costruttore di cannocchiali, e che gli consentirà, nel giro di pochi mesi, di effettuare le sue straordinarie scoperte astronomiche.

20 Ottobre 2021
00:00 - 00:00

La supernova e l’araba fenice

Massimo Della Valle - INAF - Osservatorio Astronomico di Capodimonte

Le Supernovae sono state osservate fin dall’antichità. Dato il loro improvviso apparire in cielo si pensava che testimoniassero la nascita di una stella. Oggi sappiamo che questi eventi segnano la morte delle  stelle attraverso esplosioni che scagliano negli spazi interstellari, a  velocità di migliaia di chilometri al secondo, masse di gas molto più  grandi del Sole. Ma tutto questo non è una fine, bensì un inizio. Dalle  ceneri delle stelle esplose, ricche di elementi chimici prodotti durante  la loro vita, nasceranno nuove stelle, nuovi sistemi solari e nuove  Terre. E probabilmente nuova vita.

14 Maggio 2021
00:00 - 00:00

Introduzione al caos: un po' di storia e uno slalom tra ordine e complessità

Angelo Vulpiani - Università di Roma La Sapienza

Dopo una breve panoramica sullo sviluppo dei sistemi dinamici e del caos saranno affrontati alcuni aspetti concettuali. In particolare saranno discusse la connessioni del caos deterministico con il problema delle previsioni, la probabilità e la costruzione di modelli per fenomeni complessi.

Le slide del seminario

25 Giugno 2021
00:00 - 00:00

Contro la Rivoluzione. Le orbite quasi-ellittiche di Giovanni Battista Riccioli e perché la geometria dava ragione a una teoria falsa.

Flavia Marcacci - Pontificia Università Lateranense

A 350 anni dalla sua morte, l’astronomo gesuita Giovanni Battista Riccioli (1598-1671) resta un erudito conosciuto essenzialmente agli specialisti. La sua proposta della teoria geoeliocentrica a “epic-epicicli”, basata sulla ricezione delle orbite ellittiche di Kepler, lo pose fin da subito tra i perdenti della Rivoluzione scientifica. Divulgatore in Italia del testo della sentenza del Sant'Uffizio contro Galileo Galilei, condannò se stesso a passare alla storia dell’astronomia come astronomo di retroguardia. Tutto questo è innegabile, ma resta il problema della congruenza tra la sua soluzione geometrica e i dati e le osservazioni disponibili al suo tempo. Perché la matematica poteva offrire questa possibilità a una teoria che si rivelerà sbagliata? In questo seminario saranno esaminate alcune delle articolate risposte tecniche ed epistemologiche date da Riccioli, che offrono ancora oggi un'interessante occasione di riflessione.